C’è un tempo per seminare, c’è un tempo per fiorire

Quando la primavera torna a sorprenderci, è più che mai tempo di seminare bellezza. Quello che vi propongo, in questo caso, è una semina letterale: da vivere però come un piccolo rituale che ci permetta di accordarci con la Madre Terra e fare spazio alla primavera anche dentro di noi.

Per la nostra celebrazione stagionale, ho scelto dei semi di girasole. Anzitutto perché, a differenza di altri fiori come i tulipani (che si piantano in autunno per vederli sbocciare in primavera), i girasoli si seminano esattamente durante i primi caldi, tra marzo e aprile. E in secondo luogo perché la simbologia del girasole è molto evidente: ci insegna a orientare il nostro sguardo nella direzione che ci fa crescere … una metafora molto forte a cui possiamo affidare i nostri migliori propositi primaverili.

Prendiamo dunque i nostri semi e prepariamo una piccola buca per deporli direttamente nella terra o in un vaso sufficientemente grande: ricordiamoci che, per radicarsi, occorrono profondità e spazio vitale. Prima di affidare i semi alla Terra, possiamo tenerli un momento nella nostra mano, come in una piccola meditazione, e magari passarli simbolicamente davanti alla pancia (immagine della creatività), al nostro cuore (origine dell’energia), alla fronte (dove sentiamo formarsi pensiero e visione) e davanti alle labbra (da cui scaturiscono parole e soffio vitale).

Per chiarire ancor di più il nostro intento simbolico, a maggior ragione se stiamo compiendo questo rito con dei bambini, possiamo sotterrare accanto ai semi un bigliettino su cui avremo scritto dove desideriamo orientare il nostro sguardo, qual è il proposito che vogliamo veder fiorire, o anche semplicemente un messaggio d’amore per la natura e il creato, che sostenga la crescita del nostro seme.

Infine, prepariamoci a goderci l’intero processo: la fioritura come l’attesa, dedicando al nostro seme cura e attenzione, sorretti come sempre dagli Elementi. Se è Bene, fiorirà.

Felice Primavera.