Geografie dell’anima per viaggiare dentro di sé

Ci sono luoghi, modellati dalla natura o costruiti dall’uomo, capaci di comunicare con la nostra vita così profondamente da diventare a pieno titolo “geografie dell’anima”: non semplici cornici, non scenografie sullo sfondo, ma veri e propri co-protagonisti della storia. Dei con-testi, che contribuiscono a scrivere ciò che succede fuori e dentro di noi. Tutti quanti l’abbiamo sperimentato: a volte sono luoghi che si impongono per la loro universale bellezza, per la loro maestosità, per l’arte o per la storia; altre volte sono posti che significano qualcosa solo all’interno della nostra biografia personale. In entrambi i casi, se sanno emozionarci, farci trovare pace, ispirarci o attivare un cambiamento, sono “geografie dell’anima”. A questo concetto è dedicato il nuovo libro, edito da Il Ciliegio, che ho scritto con Azzurra Sorbi e che trovate in libreria. È una sorta di diario narrato per scoprire 21 luoghi italiani, da Nord a Sud, che per motivi personali, familiari, sentimentali o culturali fanno parte delle storia delle autrici … e forse anche della vostra. Il libro si intitola appunto “Geografie dell’anima” e si propone, da una parte, di mettere in luce dei posti fisici, realmente raggiungibili e più o meno noti, offrendoli come meta ai viaggiatori curiosi; dall’altra, ambisce a ricordarci come sia importante connetterci alla Terra ogni volta che compiamo un viaggio, anche quello che ogni mattina ci porta al lavoro. Nel libro troverete luoghi molto diversi: piazze e vulcani, isole e cattedrali, opifici e foreste. Li troverete collegati a sette diversi elementi (terra, acqua, fuoco e aria, ma anche luce, suono e pensiero) e alternati con delle proposte di meditazione in movimento: il vero intento di questo libro è ricordarci che, qualunque sia il paesaggio intorno a noi, si può sempre allenare la meraviglia. Scoprire quello che ci circonda significa sempre imparare qualcosa anche sul nostro modo di guardare. Rammentando, secondo le parole del poeta Franco Arminio, che la stessa scelta di “amare è costruire un luogo, cioè un pezzo di mondo con un dio dentro”.